
Giordania – Monte Nebo – Guida viaggio
GIORDANIA - MONTE NEBO- GUIDA VIAGGIO


La storia del Monte Nebo
La storia del Monte Nebo proviene dalle vicende bibliche, da qui il profeta Mosè vide le terre sante di Canaan, promesse al popolo ebraico durante l’esodo. Questo è anche il luogo dove gli studiosi pensano sia stato seppellito, ovvero nelle steppe del Moab.
Le cime più importanti sono due, quella di Siyagha con un’altezza di 710 m e quella di El-Mukhayyat di 790 m. Nonostante le vallate intorno siano principalmente caratterizzate da un clima desertico, le cime della montagna sacra si distinguono per la presenza di molte sorgenti d’acqua perenni. La più importante è Ayoun Mousa (la sorgente di Mosè), dove si insediarono le prime comunità di monaci cristiani.
I principali racconti che narrano la vicenda di Mosè legate al Monte Nebo, sono contenute nel Deuteronomio. Dalle steppe del Moab il profeta salì sul monte, dove gli vennero mostrate le terre promesse. Dio però rivelò anche che egli non sarebbe potuto entrare, ed è così che venne nominato come suo successore Giosuè. Esso portò a termine la missione facendo attraversare al popolo ebraico il guado che oggi è conosciuto con il nome di Betania oltre il Giordano. Mosè quindi rimase nel Moab dove morì alla veneranda età di 120 anni. Divenuto da subito luogo di pellegrinaggio nel IV secolo, venne fatta erigere una chiesa commemorativa, successivamente nel V e VI secolo questa chiesa venne ampliata nella grande basilica che possiamo ammirare ancora oggi.


Cosa visitare
Se vi state chiedendo cosa ammirare sul Monte Nebo in Giordania, sappiate che offre un’esperienza ricca sia dal punto di vista storico-religioso che panoramico e naturalistico.
LA STELE
Appena entrati, seguendo il percorso, sulla destra troverete la stele, un monolite simbolico del Giubileo, che rappresenta la fratellanza tra gli uomini. Questa imponente opera, realizzata nel 2000 dall’artista Vincenzo Bianchi, è incisa con citazioni tratte dal Vangelo di San Giovanni e dalle lettere di San Paolo.
Le iscrizioni, scolpite in tre lingue – greco, latino e arabo – richiamano il messaggio di fratellanza universale portato da Dio, padre di tutti gli uomini.


LA CROCE
La famosa croce che raffigura il serpente in ferro, si trova appena fuori dal santuario. Realizzata dallo scultore italiano Gian Paolo Fantoni, rappresenta il Nehushtan, il bastone che Mosè innalzò nel deserto.
“ La scultura commemorativa, posta sulla cresta del Nebo – opera del fiorentino Gian Paolo Fantoni – pur lasciando che il serpente abbia la forma di un serpente, lo dispone sul palo cruciforme (le cui braccia richiamano sensibilmente delle braccia umane) di modo che la testa occupi il posto di un’ipotetica testa umana.
L’artista fiorentino abbina tale figura alla croce che simboleggia il calvario di Gesù. La storia narra di una calamità mandata da Dio per punire gli Israeliti, che vennero morsi dai serpenti velenosi del deserto. Per fermare tale calamità, venne ordinato a Mosè di forgiare un serpente in rame da innalzare sul proprio bastone, e di farlo vedere al popolo. Chi rivolse lo sguardo verso il serpente si salvò, mentre gli altri morirono. Inoltre, questo è anche il luogo dove nel 2000, Papa Giovanni Paolo II celebrò l’inizio del nuovo millennio durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa ripercorrendo le orme di Mosè e godendo della stessa splendida vista.”


LA CHIESA BIZANTINA & I MOSAICI
Su uno dei punti più elevati del monte, presso la cima di Syagha nel 1933 vennero riportati alla luce i resti dell’antico monastero. La chiesa originaria risale al IV secolo e commemorava la morte di Mosè. Questa costruzione si compone di una pianta che rispetta i canoni architettonici della basilica cristiana. Successivamente venne ampliata durante il V secolo e il VI secolo per assumere la configurazione odierna. Gli scavi archeologici hanno rivelato la presenza di tombe sotterranee scavate nella roccia al di sotto della pavimentazione attuale. Tale pavimentazione però conserva ancora resti di un bellissimo mosaico di epoca Bizantina un tempo appartenente al vecchio Battistero. Esso è composto da tre registri che riportano figure umane, floreali e zoomorfe, rappresentativi di scene di caccia e pastorizia. Per proteggere tali resti recentemente è stata costruita una cappella con presbiterio, che ha assunto anche una funzione votiva.


LA VALLE DEL GIORDANO E LA TERRA PROMESSA
Con i suoi 817 metri, Il Monte Nebo è il punto più alto dell’antico Regno di Moab ed è il luogo ideale per avere uno sguardo privilegiato sulla Terra Santa. Nelle giornate limpide si gode di una magnifica vista panoramica sul Mar Morto e sulla Valle del Giordano, con le torri di Gerusalemme visibili sullo skyline.


Attività consigliate
Cosa indossare
Abbigliamento a strati
Le temperature possono variare, soprattutto se salite la montagna al mattino presto o al tramonto. Indossare strati leggeri, vi permetterà di adattarvi al clima.
Cappello e occhiali da sole
Il Monte Nebo è esposto al sole, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Un cappello a tesa larga e occhiali da sole vi aiuteranno a proteggervi dai raggi solari.
Scarpe comode
Il sito richiede una passeggiata su terreni non sempre pianeggianti, quindi è meglio indossare scarpe da trekking o scarpe sportive.
Pantaloni lunghi e leggeri
Oltre a essere una scelta pratica è anche rispettosa del contesto religioso del luogo. Optate per pantaloni di tessuti traspiranti per mantenervi freschi.
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