
Sicilia – Palermo – Tour a piedi
SICILIA – PALERMO
Ecco tappa per tappa l’itinerario a piedi per scoprire il meglio di Palermo in due giorni:
Primo giorno:
Teatro Politeama
Teatro Massimo
Cattedrale di Palermo
Palazzo dei Normanni
Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
Mercato di Ballarò
Secondo giorno:
Quattro Canti
Fontana Pretoria
Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio e la Chiesa di San Cataldo
Mercato Vucciria
GAM: Galleria d’Arte Moderna
Quartiere Kalsa
Primo giorno
TEATRO POLITEAMA
Il vostro itinerario alla scoperta di Palermo parte da questo bellissimo esempio di architettura neoclassica. Il teatro fu realizzato tra il 1867 e il 1874, su progetto di Giuseppe Damiani Almeyda. Inizialmente era un anfiteatro, per la rappresentazione di spettacoli all’aperto. In seguito fu trasformato in sala teatrale e oggi è la sede dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Vi accoglierà con il monumentale arco trionfale. In cima svetta il carro da corsa con quattro cavalli guidato da Apollo. L’edificio ha forma semicircolare con un colonnato dorico e uno ionico. A coprire una cupola di ferro e vetro. La sala interna è a ferro di cavallo, originariamente ospitava ben cinquemila spettatori!(oggi solo 950). Pensate che il sipario del teatro è largo 14 metri e alto 13, per un peso complessivo di 450 chili.
Orari visite guidate: Martedì- Venerdì: ore 14:00 e ore 15:00 (termine ultima visita entro le ore 16:00); Sabato, Domenica e festivi ore 9:00, ore 10:00, ore 11:00, ore 12:00 (termine ultima visita entro le ore 13:00) Durata: 45/50 minuti
Costo biglietto: 5 euro
TEATRO MASSIMO VITTORIO EMANUELE
A pochi minuti a piedi raggiungete Piazza Giuseppe Verdi, nel pieno centro storico moderno della città, ad attendervi un altro stupendo teatro: il Massimo, come lo chiamano i palermitani. È tra i più grandi teatri lirici d’Europa e il più grande d’Italia. V’impressionerà per il suo aspetto imponente e maestoso, pomposo ed elegante. Sappiate che al suo interno, tra le sale riccamente decorate, si aggira la monachella. Lo spirito della madre superiora che abitava nel convento che fu abbattuto per far posto al teatro. Da allora manda maledizioni a chiunque ne varchi l’ingresso. Addirittura l’ultimo gradino della enorme scalinata d’ingresso è detto gradino della suora: attenti a non inciampare!
Orario visite guidate: tutti i giorni 9-19
Costo biglietto: 10 euro
Il Teatro Massimo e il Politeama rappresentano i simboli della Palermo di fine Ottocento, quando la città si dedicava all’intrattenimento e all’arte, aspettando il futuro con positività.


CATTEDRALE
La visita comprende un’area libera e una parte a pagamento (Tetti, Tombe Reali, Cripta, Tesoro, ecc.). La salita ai Tetti, anche notturna, offre uno spettacolare panorama di Palermo.
Orari: Duomo: Lunedì-Sabato 07:00-19:00; Domenica 08:00-13:00 e 16:00-19:00
Area monumentale: Lunedì-Venerdì 9:30-14:30; Sabato 9:30-18:00; Domenica 9:00-13:00
Prezzi: Duomo: gratuito
Area monumentale: 15€; Tombe Reali: 2€
PALAZZO DEI NORMANNI
A soli 500 metri dal Duomo si trova il Palazzo Reale, uno dei monumenti più straordinari della Sicilia. Questo luogo racconta la storia di Palermo, dai primi insediamenti punici fino ad oggi, attraversando le varie dinastie regnanti: dai Normanni con Ruggero II, agli Angioini, Aragonesi e Viceré spagnoli, che ristrutturarono il Palazzo nel ‘500. Oggi è sede del Parlamento Siciliano, ma la sua attrazione principale è la Cappella Palatina, un capolavoro dell’arte arabo-normanna, ricco di mosaici dorati e influenze bizantine. Il Palazzo ospita anche i resti delle mura punico-romane, il Cortile Maqueda e i Giardini Reali.
Orari: Dal lunedì al sabato: 8,30 – 16,30
Domenica e festivi: 8,30 -12,30 ; Cappella Palatina chiusa dalle 9,30 alle 11,30
Ingresso: Cappella Palatina, Appartamenti Reali, Giardini Reali, Area Archeologica e Mostra
Lunedì, Venerdì, Sabato e festivi: intero 19 euro
Martedi, Mercoledì e Giovedì: appartamenti Reali chiusi: 15,50 euro


CHIESA DI SAN GIOVANNI DEGLI EREMITI
È uno dei monumenti simbolo dell’itinerario Unesco. Con le sue cupole rosa che sormontano dei cubi, rappresenta un magnifico esempio di edificio cristiano, costruito secondo modelli architettonici islamici. La valenza simbolica è forte: il quadrato è il simbolo della terra, il cerchio è quello del cielo.
Non perdetevi assolutamente il chiostro: è l’unica parte rimasta dell’originaria abbazia benedettina, probabilmente del XIII secolo. Oggi è una piccola oasi a Palermo, dove miracolosamente rivive un angolo d’Oriente.
Orari: Lunedì -Sabato 9:00 – 18:00; Domenica e festivi 9:00 – 13:30
Ingresso: 6 euro
MERCATO BALLARÒ
Il mercato alimentare più grande di Palermo e anche il più antico. Dopo più di mille anni dalla sua fondazione, è ancora uno dei centri più animati. Troverete prodotti alimentari di ogni parte del mondo e soprattutto l’autentico street food palermitano. Goloso, ricco, gustosissimo. Che sia anche il regno della street art lo si capisce fin dall’ingresso, segnato dalla scritta dell’artista TuttoeNiente: “Si vucìa, s’abbannìa, Ballarò è magia”: “Si grida, si promuovono i prodotti urlando, Ballarò è magia”.
Aperto tutti i giorni dalle 7,30 alle 20; Domenica fino alle 13.


Secondo giorno
QUATTRO CANTI
Il secondo giorno a Palermo parte da uno dei suoi angoli più scenografici e famosi. Sentirete chiamare questa vivace piazza anche in altri modi: Piazza Vigliena, Ottangolo e Teatro del Sole. Fu creata nel 1600 per dividere la città in quattro parti nobili, i mandamenti, ed è delineata proprio da quattro edifici, ognuno di tre livelli. Nel primo, in stile dorico, ci sono le allegorie delle stagioni, rappresentate dalle divinità romane Eolo, Venere, Cerere e Bacco. Nel livello superiore, in stile ionico, ci sono le statue di quattro sovrani. Nell’ultimo livello, in stile composito, ci sono le statue delle sante protettrici dei quattro mandamenti: S. Oliva, S. Cristina, S. Agata e S. Ninfa.
FONTANA PRETORIA
Simbolo indiscusso della città, la fontana monumentale si trova vicinissimo ai Quattro canti, in Piazza Pretoria, sede del Comune. Fu realizzata dallo scultore Francesco Camilliani per una villa a Firenze del viceré Don Pedro Alvarez. Nel 1574 il Senato di Palermo acquistò le statue dal viceré, bisognoso di soldi per saldare i suoi debiti. Forse proprio l’ingente spesa, che gravò sulle spalle degli indignati cittadini, le fece derivare l’appellativo “fontana della Vergogna”. Secondo un’altra versione l’appellativo deriva invece dalla nudità delle statue, che indignò le monache del monastero antistante. Al di là della storia, la fontana vi colpirà per la sua ricchezza. È circondata da una balaustra all’interno della quale sono collocate le vasche, quattro scalinate e le statue che raffigurano ninfe, mostri marini, divinità, figure mitologiche e allegoriche. Alla sommità si trova la statua del Genio di Palermo, protettrice della città.


CHIESA DI SANTA MARIA DELL’AMMIRAGLIO O DELLA MARTORANA
Vicinissima alla Fontana Pretoria vedrete spiccare la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana. Un monumento straordinario, in grado di raccontarvi le vicende artistiche di nove secoli di arte e di cultura siciliana. Il primo nome deriva dal Grande Ammiraglio Giorgio di Antiochia, che la volle costruire nel 1143. Mentre il secondo dal nome del monastero femminile, che si trovava proprio vicino la chiesa. Le suore che vi abitavano erano famose per la preparazione di dolci molto particolari: pasta reale con l’aspetto della frutta. Un escamotage delle suore per servire la frutta durante una visita del Papa. Oggi la dolcissima frutta martorana è preparata in ogni parte della Sicilia, ed è tipica della Festa dei Morti. Assaggiatela nelle tantissime ottime pasticcerie di Palermo.
La Chiesa ha subito varie modifiche nei secoli, passando dal rito bizantino a quello latino, dallo stile bizantino al normanno, al barocco, per poi tornare al bizantino.
Oggi l’ingresso avviene da quella che era la torre campanaria. Varcando la soglia, resterete stupiti dalla bellezza dell’interno. L’accesso alla parte più antica è preceduta da due splendidi mosaici. Giorgio d’Antiochia, inginocchiato ai piedi della Vergine, e l’incoronazione di Ruggero da parte di Cristo Pantocrator. Gli affreschi risalgono invece al 1744. Gli altri mosaici, che si trovano nella parte più antica della chiesa, furono realizzati tra il 1143 e il 1148 da maestranze arabe. Gustate tutta questa bellezza per poi passare alla Chiesa di San Cataldo, così vicina da sembrare parte della Martorana.
Orario: Lunedì – Sabato: 8.30- 13 e 15.30 – 19. Domenica e festività: 8.30- 9.45 e 11.45- 13.
Ingresso: 2 euro
CHIESA DI SAN CATALDO
La riconoscerete per le sue iconiche tre cupole rosa, che sormontano altrettanti cubi. È uno splendido esempio di opera realizzata da maestranze islamiche secondo criteri romanico-occidentali. L’interno è diviso in tre navate, notate il contrasto della nudità delle pareti con la ricchezza del pavimento decorato ad intarsio.
Orario: tutti i giorni: 10-18
Ingresso: 2,5 euro; 1,50 se già in possesso del biglietto delle Chiesa della Martorana


A questo punto potreste approfittare del vicino MERCATO VUCCIRIA per una golosissima pausa. È un altro mercato storico di Palermo aperto tutti i giorni dalle 9 alle 20. Tuffatevi nello street food siciliano ed acquistate qualche pezzo di bellissimo artigianato tipico, prima di proseguire col vostro tour.
A soli 400 metri dal Mercato troverete la
GAM: GALLERIA D’ARTE MODERNA
Attraverso le sue opere illustra il percorso delle arti figurative in Italia tra Ottocento e Novecento. Il complesso museale è formato da due edifici uniti: un ex convento francescano in stile barocco e il Palazzo Bone, in stile gotico catalano. Al suo interno è diviso in 14 sezioni.
Orari: Martedì- Domenica 09:30 – 18:30
Ingresso: 8 euro


KALSA
Raggiungete in pochi minuti l’antico quartiere della Kalsa, chiamato così per via del passato arabo della città. Farete un salto nella storia secolare della città, quando il rione era il centro della finanza e della politica palermitana, oltre che della cultura. I luoghi da visitare sono tanti, non perdetevi questi due palazzi storici:
PALAZZO ABATELLIS
Fu la residenza di molti ordini religiosi che si sono succeduti, cambiando spesso lo stile architettonico e la disposizione degli spazi. Dal secondo dopo guerra è stato adibito a galleria d’arte, per collezioni medievali. Oggi è una chicca per gli amanti dell’arte con la sua Galleria Regionale della Sicilia. Al suo interno troverete tantissime opere importanti e reperti. Ciò che lo rende particolarmente noto è il grande affresco (600 x 642cm) che occupante un’intera parete dell’ex cappella. Si tratta del Trionfo della Morte. Mostra uno scheletro, che rappresenta la morte, mentre cavalca un cavallo anch’esso scheletrico, e miete vittime tra giovani uomini e donne della nobiltà, alte figure della chiesa, sovrani, laici, mentre lascia in vita i derelitti e i miserabili, che la desiderano.
PALAZZO CHIARAMONTE STERI
Famoso perché, oltre che dimora reale, fece da sede all’inquisizione siciliana. Oggi ospita il rettorato dell’Università degli Studi. Nei primi anni ‘50, fu oggetto di restauro, sia per recuperare l’antico splendore, sia per eliminare elementi che potessero ricordare il periodo buio dell’inquisizione, come la piattaforma dei condannati, l’antico orologio, le gabbie interne, la Scala dei Baroni.
La sua specifica architettura ha dato vita al nome “stile chiaramontano”, un mix di forme gotiche ed elementi normanni, tipico dei palazzi signorili di Palermo. L’esterno è caratterizzato dal perimetro murario, dalle torri merlate e dagli stemmi, mentre all’interno si trovano le targhe e le armi dei Chiaramonte. Il famoso dipinto di Renato Guttuso che raffigura il mercato della Vucciria, si trova proprio in una sala del palazzo.


Il vostro bellissimo tour di Palermo in due giorni potrebbe finire ammirando il tramonto su una panchina-divano del lungomare della città. Respirate l’aria di mare e godetevi un po’di relax, magari sorseggiando un’ottima granita.
Se il tempo a vostra disposizione ve lo permette Palermo ha ancora tantissime sorprese da svelarvi, anche fuori dal centro, come
CASTELLO DELLA ZISA
È il monumento della cultura islamica meglio conservato in Sicilia. Era la residenza estiva dei re normanni di Palermo. La costruzione del sontuoso palazzo iniziò nel 1165. A metà del ‘600 fu modificato significativamente. Nel 1955 è stato acquistato e restaurato dalla Regione Sicilia e dal 2015 fa parte dei beni Unesco Patrimonio dell’Umanità .
L’arte islamica è riconoscibile sia all’esterno che all’interno, nella spettacolare Sala della Fontana. È la rappresentazione di un salsabil, un ambiente nobile in cui la fontana ricorda un corso d’acqua del paradiso coranico. Le pareti da cui fuoriusciva l’acqua sono rivestite da marmi e mosaici. Attraverso una canaletta che divide la sala in due parti l’acqua confluiva nella peschiera esterna.
L’ingresso alla Sala è preceduto da un arco barocco con degli affreschi dove sono raffigurate i diavoli che proteggono un tesoro di monete d’oro all’interno del palazzo. A nasconderlo dentro la Zisa sarebbero stati due giovani innamorati. Visitate il Palazzo per scoprire questa romantica leggenda.
All’interno del Castello ha sede anche il Museo d’arte islamica di Palermo. Le opere esposte risalgono al periodo tra il IX e il XII secolo, e provengono dalla Sicilia e da diversi paesi del Mediterraneo.
Orario: Martedì- Sabato: 9-18.30 Domenica e festivi: 9-13
Ingresso: 6 euro
Raggiungibile con l’autobus da Piazza Castelnuovo (di fronte al Teatro Politeama) : n. 124, 108 0 106 per 8 fermate.


Attività consigliate
Alcune curiosità
Le Mummie delle Catacombe
Le Catacombe di Palermo ospitano oltre 8.000 mummie perfettamente conservate, anche la famosa Rosalia Lombardo.
Antico simbolo laico della città, rappresentato in statue che raffigurano un uomo anziano con una corona e un serpente sul petto, carico di mistero.
L’orologio che va al contrario
Nella chiesa di Sant’Antonio Abate c’è un orologio che gira al contrario, simboleggiando l’inversione del tempo.
L’acqua della Zisa
A Villa Zisa esiste una stanza dove l’acqua scorre lungo le pareti per rinfrescare, un antico sistema di climatizzazione araba.
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